6 Maggio 2020

Biodiversità in vigna, alcune immagini

Biodiversità naturale in vigna, che cosa significa? Una maggior biodiversità, che favorisca la presenza di specie autoctone (limitando invece quella delle specie seminate, cosmopolite e alloctone) determina un incremento della capacità dell’ecosistema “vigneto” di reagire ai cambiamenti in seguito ad un qualsiasi evento che ne modifichi l’equilibrio.

La biodiversità vegetale è indagata, nei progetti di Vitenova Vine Wellness, utilizzando indicatori diversi come ad esempio lo studio delle forme biologiche. La flora ci racconta quanta e quale diversità sia presente, ci dà informazioni sulla struttura del suolo e sui legami che ci sono con gli ambienti naturali circostanti e ci dice quale sia la storia che lega il vigneto con il territorio nel quale si trova.

L’indice legato alle forme biologiche, che descrivono le piante in base alla loro struttura: se hanno un ciclo annuale, se hanno strumenti ipogei come bulbi o rizomi, se hanno fusti legnosi o se sono erbacee perenni. Dividendo le specie presenti in questi quattro macro-gruppi è possibile capire ad esempio alcune caratteristiche di un suolo. Osservando le specie con strutture ipogee (geofite) la gramigna (Cynodon dactylon (L.) Pers.) e il latte di gallina comune (Ornithogalum umbellatum L. ) ad esempio sono entrambe piante con strutture sotterranee, ma la loro presenza e copertura assume significati diversi. La prima, che esplora il terreno per pochi cm sotto la sua superficie, si sviluppa in modo prevalente nei suoli più compattati e calpestati, dove altre non riescono a crescere e indica terreni nei quali la struttura è stata compromessa e necessita di essere ripristinata. La seconda, che con il suo bulbo esplora 10-15 cm, sta ad indicare un terreno strutturato e arieggiato anche in profondità.

Per maggiori informazioni, potete inviare una mail a stefano.zaninotti@vitenova.it

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